Implantologia Senza Dolore
Sicuramente andare dal dentista è una di quelle attività che si eviterebbero volentieri, ma che a volte è necessario. Spesso è la paura di provare dolore a creare una sorta di timore incontrollabile, una fastidiosa ansia che ci crea stress.
In realtà se il tuo dentista è aggiornato e conosce le tecniche più innovative, puoi dimenticare dolore e ansia!
Che cos’è l’implantologia e quando si rende necessaria
Indice
Prima di arrivare al punto, costruiamo un quadro di riferimento. Che cosa si intende per implantologia?
La Dr.ssa Paola Falchetti dello Studio Dentistico Roma San Giovanni, spiega che per svariati motivi un dente può mancare o siamo costretti a toglierlo. A quel punto rimanere senza dente non è certo la soluzione più auspicabile: i denti vicini col passare del tempo e degli anni si spostano e occupano la cavità del dente che manca, scombinando completamente l’occlusione pre-esistente.
Ci vuole un impianto,a sostituzione dell’elemento che manca, che va ad integrarsi con l’osso dei alveolare, quello cioè a cui era ancorato il dente naturale.
Una volta che la gengiva si è ripresa dal trauma ed è guarito e che l’impianto si è integrato, un dente in porcellana o zirconia, viene avvitato o cementato sull’impianto già posizionato: in questo modo il fastidioso buco non c’è più e non occorre risolvere il problema con ponti fissi, o limare i denti vicini, magari sani, per rimpiazzare il dente assente. A livello estetico non si percepisce alcuna differenza tra il dente naturale e la corona in porcellana avvitata sull’impianto.
Accade sempre così? Purtroppo no! Il risultato dipende dalla tecnica e dai materiali.
Per ottenere un effetto estetico perfetto, bisogna utilizzare materiali di ultima generazione, in grado di replicare il colore e la tessitura del dente naturale. Allo stesso tempo importante è che il dente ricostruito sia in grado di sopportare lo stress a cui è sottoposto proprio come un dente “vero” e anzi, fare di meglio, rimanendo al suo posto per tutta la vita, senza alcun problema.
Implantologia, cosa devi sapere
Ci sono delle fasi da seguire, delle tecniche da apprendere, delle modalità migliori di altre se si vuole arrivare alla perfezione del risultato finale.
Leggendole, potrai tornare con la memoria alla tua esperienza e capire se il dentista al quale ti sei affidato è quello giusto o se magari è il caso di valutare altre soluzioni, in particolare studi dentistici che si distinguono per l’utilizzo di approcci atraumatici.
Check-up completo
Due bocche non sono mai completamente uguali, due estrazioni non lo sono e neppure la capacità di reazione e guarigione ad un intervento, breve o più complesso. Per questo motivo è necessario fare una visita accurata del paziente, sincerarsi delle sue condizioni di salute, per cui fare una anamnesi generale, fotografare il sorriso, controllare l’igiene, per dire solo alcuni aspetti che vanno evidenziati in prima visita.
Un approccio personalizzato è la strada giusta per non commettere errori e valutare il da farsi step by step.
Ottimizzazione dei tempi
Alcuni dentisti, proprio in virtù dell’uso di tecniche più avanzate, riescono a dare risposta anche ad un altro problema: quello del tempo.
Di norma è necessario prima posizionare l’impianto, poi aspettare un congruo lasso di tempo prima di poter inserire il dente.
Alcuni però, utilizzano la tecnica dell’implantologia a carico immediato, grazie alla quale è possibile applicare il dente nuovo nella stessa seduta dell’impianto, ovviamente dopo aver valutato la qualità ossea del paziente, e lo stato del dente da sostituire, non devono esserci
Dolore e Sedazione cosciente
Negli studi più preparati, dello staff fa parte anche un anestesista, specialmente se si pratica l’implantologia a carico immediato.
Grazie alla sua presenza è possibile valutare caso per caso il tipo e la quantità di anestesia e anche scegliere la sedazione cosciente, particolarmente utile per chi soffre di ansia e stress.
Immaginate di addormentarvi e svegliarvi con nuovi denti fissi, solo dopo 4 ore e con un dolore e un fastidio post-operatorio quasi inesistente.