Disodontiasi: Cause e Sintomi, Come Comportarsi
La disodontiasi è un disturbo che colpisce durante l’età dello sviluppo: quando la mandibola e la mascella stanno per formarsi definitivamente, è possibile cominciare a soffrire di questa malattia. Ma in seguito a cosa si scaturisce?
C’è qualcosa di cui dobbiamo preoccuparci? In questo articolo vi illustriamo il significato della disodontiasi, quando comincia a fare la sua comparsa e come comportarsi di conseguenza.
Disodontiasi
Indice
Disodontiasi significato
La disodontiasi, nello specifico, viene a seguito della difficoltà di eruzione di un dente. Il dolore che si manifesta a seguito della sua comparsa è molto preciso e continuo: principalmente, colpisce le arcate dentali.
Il motivo principale per cui si scaturisce la disodontiasi è un dente che non riesce a crescere in linea con gli altri; sostanzialmente, spinge verso i restanti denti e, non avendo spazio per definirsi, rimane incluso nella gengiva. Questo comporta che il dente continuerà a spingere.
Il dolore che ne deriva è davvero una sofferenza. I denti in cui si presenta una maggiore concentrazione di disodontiasi sono molto spesso i denti del giudizio, ma non sono esclusi i canini o l’ultimo molare superiore.
Persino i denti da latte sono soggetti a una crescita disturbante. Non è escluso che questo disturbo possa manifestarsi indipendentemente dalla posizione: bastano appunto piccole alterazioni dello sviluppo della mascella e della mandibola.
In presenza di queste alterazioni, il dente sarà soggetto all’impossibilità di eruzione e rimarrà incastrato, scatenando una serie di sintomi, che possono variare a seconda della gravità.
La disodontiasi si manifesta immediatamente, quindi non la coverete per settimane in attesa di scoprire di averla. Di seguito, vi diamo qualche spunto sui campanelli di allarme.
Cosa ci fa male?
Sintomi della Disodontiasi
La disodontiasi si manifesta con una fastidiosa infiammazione che coinvolge l’arcata dentale. Colpisce la zona che sorregge e attornia il dente.
Questo disturbo, inoltre, non è privo di conseguenze anche piuttosto gravi: possono rivelarsi infezioni, formazione di pus, come ascessi e fistole.
Inoltre, potrebbe esserci un peggioramento del processo flogistico nelle aree limitrofe al dente colpito, dunque all’osso e alla cavità orale.
Tra le conseguenze peggiori si annovera anche un trisma: ciò potrebbe causare problemi all’apertura della bocca. Sostanzialmente, questa contrattura colpisce i muscoli e ne impedisce il naturale funzionamento.
I sintomi normali, invece, sono febbre, mal di testa e problemi alla deglutizione. Questi sintomi sono anche i più comuni. Non allarmatevi: i restanti sintomi elencati sopra si manifestano solo nel caso in cui non vi rivolgiate immediatamente al dottore.
Possibili cure
Come si cura la disodontiasi?
A seconda della gravità della situazione, l’odontoiatra si muoverà per consigliarvi la terapia migliore.
Sicuramente, potrebbe essere necessaria l’estrazione del dente colpito, oppure si consiglia l’asportazione chirurgica degli elementi che ne impediscono la crescita.
In ogni caso, il vostro dentista vi suggerirà di seguire una terapia a base di antibiotici e analgesici per tenere sotto controllo l’infiammazione e il dolore che ne deriva.
Non è assolutamente una malattia inguaribile, quindi state tranquilli: prendete i contatti con il vostro dentista di fiducia e cominciate a discutere della terapia.